Esodo da Venezia: le cifre

 

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Abitazioni a Venezia

 

Il più grave problema di Venezia è l'ESODO, assai più dannoso del noto fenomeno dell' "acqua alta".

Ecco riportate le cifre di questo gravissimo, ma voluto dramma......

ANNO

VENEZIA ESTUARIO
1936 163.849 34.520
1951 174.808 44.037
1954 170.446 45.875
1957 158.466 47.624
1960 145.402 49.025
1963 129.468 50.099
1966 121.309 51.125
1969 113.587 51.142
1972 106.516 49.339
1975 104.106 49.670
1978 99.189 49.642
1981 93.598 49.203
1984 87.936 48.885
1987 82.703 47.972
1990 78.165 47.271
1993 73.149 46.448
1995 71.053 45.840
1996 69.906 45.651
1997 68.600 45.382
1998 67.838 45.063
1999 66.945 32.451
2000 66.386 32.451
2001 65.695 32.183

 

Queste sono le drammatiche cifre dell'esodo da Venezia, che ha ridotto la popolazione della città storica da 174.000 unità (nel 1951) alle attuali 65.695 (2001).

Con una analisi  superficiale, si potrebbe sostenere che, in fondo, Venezia perde abitanti come tutti i centri storici italiani, dove la popolazione si sposta verso la periferia.

Il problema è che Venezia non è un centro storico, ma una città storica, la cui periferia è rappresentata dalle isole e dall'estuario, mentre l'agglomerato urbano Mestre-Marghera è, di fatto, un'altra città.

Purtroppo il fatto che il Comune sia unico (Venezia + Terraferma), causa gravissimi disagi a Venezia: i politici, di qualunque colore, sono troppo interessati ai voti della terraferma, e, per ragioni elettorali, favoriscono l'esodo, sia di attività, che di abitanti, verso la terraferma.

Di conseguenza, non è mai stato preso alcun provvedimento per bloccare l'emorragia, anzi, proprio i soldi della Legge Speciale per Venezia vengono usati per favorire l'esodo verso la terraferma: a titolo di esempio, i fondi riservati  alle giovani coppie per la prima abitazione, vengono concessi, per ragioni elettorali, anche a coloro che trovano casa a Mestre/Marghera.

Si capisce subito, che in questo modo, come voluto dai politici, tutti prenderanno casa in terraferma, dove le abitazioni costano la metà e dove il contributo, pagato da tutti gli italiani, non ha alcuna ragione di esistere (altrimenti dovrebbe essere concesso a tutte le città italiane).

Grazie all'INNATURALE UNIONE tra Venezia e Mestre, i politici sono sempre riusciti a spacciare il drammatico esodo della popolazione veneziana come un semplice "spostamento da quartiere a quartiere" all'interno di uno stesso comune, immeritevole quindi di qualsiasi attenzione.


A Venezia, centinaia di abitazioni si trovano in questo stato


 

Solo attraverso l'autonomia amministrativa il nuovo Comune Autonomo di Venezia avrebbe tutto l'interesse a trovare le soluzioni abitative al proprio interno, ponendo, di conseguenza, fine all'esodo.

Purtroppo ciò non è ancora stato compreso dai Veneziani, che si lamentano continuamente dell'esodo, ma poi, aggirati con abilità dai politici, nei referendum, votano contro la separazione amministrativa dalla terraferma (votano cioè a favore dell'esodo).

Attraverso quali mezzi combattere l'esodo da Venezia?

In linea di massima le linee su cui agire sono 4:

1) Risanamento e immissione nel mercato delle centinaia abitazioni ed edifici che attualmente versano in stato di assoluto degrado;

2) Nuove costruzioni negli enormi spazi attualmente abbandonati.

3) Forte tassazione per le abitazioni non occupate da residenti.

4) Spostamento della pressione abitativa esercitata dai "non residenti" verso le isole e le aree marginali (ad esempio costruzione a Murano o a Castello, e non in terraferma, di una casa dello studente).

Palazzo abbandonato da decenni in campo S. Maria Formosa

6.000 mq sprecati a Castello dagli ex gasdotti, per i politici si tratta di "Archelogia Industriale"

Attualmente, nessuna di queste strade è mai stata intrapresa seriamente, non essendo volontà dei politici quella di salvare Venezia......

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