Relazione assemblea pubblica viversani a Venezia del 27 ottobre 2003:
- La riunione si è svolta davanti ad oltre100 persone e rappresentanti delle categorie economiche Lidensi una buona presenza anche se gli organizzatori si aspettavano qualcosa di più.
L'assemblea ha chiarito i seguenti punti:
1) L'ospedale al Mare è stato chiuso senza che fossero aperti gli ospedali di distretto come prevedono le schede regionali; i posti al San Camillo non rappresentano un Ospedale di distretto (non esiste un numero sufficiente di posti letto).
2) I due posti di terapia sub-intensiva sono stati tolti, perchè a giudizio del Direttore Generale Padoan costavano troppo.
3) Mercoledi 29 Ottobre ci sarà la discussione al TAR del Ricorso presentato dall'Associazione Viversani: il ricorso ha lo scopo:
a) di evitare l'unificazione effettuata dalla Regione degli ospedali di Venezia e di Mestre, in un unico ospedale definito di Venezia-Mestre.
b) Chiedere il rispristino dell'Ospedale al mare ad indirizzo medico riabilitativo.
- La Presidente dell'associazione ha ricordato come il centralino dell'ULSS non comunicava la possibilità di recarsi, per le specialità presenti nel monoblocco, nelle strutture del Lido; in tal modo è stato facile dimostrare, al Direttore dell'ULSS che le strutture stesse non erano utilizzate.
- Durante l'assemblea si è confermato che, attualmente, la lotta si è spostata sul mantenimento dell'Ospedale Civile in quanto è intenzione della Regione, dell'ULSS e del Comune costruire una mega struttura a Zelarino, che dovrà essere anche il nuovo Ospedale dei Veneziani.
- Per questa Struttura della quale più di qualcuno ha manifestato seri dubbi sulla effettiva utilità, saranno spesi oltre 400 miliardi delle vecchie Lire (tra l'altro Sorgerebbe a Zelarino, dove, nell'ambito di 15 minuti esistono altri 7 ospedali).
- Numerosi gli interventi, molti dei quali a favore della divisione amministrativa.
- Un consigliere comunale mestrino è intervenuto parlando dei problemi di Mestre, le proteste dell'Assemblea gli hanno impedito di continuare.