F.A.Q.
Sull'autonomia di Venezia

1) Per quali motivi un Veneziano dovrebbe votare a favore dell'autonomia?

2) E' vero che i costi aumenterebbero?

3) Mestre è una città composta prevalentemente da ex Veneziani!

4) Non si rischia un'ulteriore frantumazione del territorio?

5) Venezia e Mestre fanno parte della stessa città!

6) Si è già votato quattro volte perchè votare ancora?

7) Venezia perderà il titolo di capoluogo Regionale?

8) A Venezia resterà solo il turismo!

9) Perchè a Venezia non ha vinto il SI?

10) Quali sono le VERE ragioni dei CONTRARI all'autonomia di Venezia?

11) Risiedo nelle isole quali vantaggi avrei con la divisione?

12) Venezia e Mestre sono sempre state unite!



1) Per quali motivi un Veneziano dovrebbe votare a favore dell'autonomia?

Qui si può rispondere sinteticamente, lo scopo di chi porta avanti l'autonomia è il seguente:

a) Bloccare il drammatico esodo di attività e di abitanti;

b) Avere un'amministrazione composta da soli Veneziani Veri che sarà costretta ad affrontare i problemi di Venezia e che dovrà rispondere ai soli Veneziani (senza puntare, come accade adesso, sull'elettorato di terraferma);

c) E' opportuno ricordare che attualmente Venezia è governata da politici Mestrini, in pieno conflitto di interesse rispetto alla salvezza della città lagunare.
In caso di vittoria del SI al referendum i Veneziani riprenderebbero il controllo della loro città;

d) Venezia e Mestre non hanno nessun problema in comune (ad es. i trasporti sono diversi, la raccolta rifiuti avviene in modo diverso con mezzi diversi), ma tanti interessi in contrasto (Venezia vuole bloccare l'esodo, i politici mestrini hanno tutto l'interesse a favorire l'esodo);


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2) E' Vero che i costi aumenterebbero?

Non è assolutamento vero che i costi aumenterebbero in quanto in due Comuni più piccoli dovrà diminuire il numero di consiglieri Comunali.
E' facile capire il motivo per il quale molti politici sono del tutto contrari alla separazione, se si osserva che lo stipendio dei Consiglieri e del Sindaco è legato alle dimensioni del Comune.
Molti politici perderebbero oltre il 60% del lauto stipendio che il "grande Comune Unito" garantisce loro.

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3) Mestre è una città composta prevalentemente da ex Veneziani

Questo argomento meriterebbe pagine intere, tuttavia in questa pagina dovremo limitarci ad alcune considerazioni.
Nei referendum precedenti questa motivazione è sempre stata addottata. Diciamo che non è MAI stato vero! forse negli anni 80 esisteva a mestre una numerosa componente di origine veneziana. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e, al giorno d'oggi, complice una fortissima immigrazione, una buona parte degli abitanti di Mestre è formata da persone di origine extracomunitaria. I cittadini di origine Venezianana a Mestre sono ormai una Piccola MINORANZA e spesso tratta di ex-veneziani di seconda o terza generazioni, forse privi di legami affettivi con la città lagunare. Per gli ex veneziani che volessero tornare in laguna solo il nuovo Comune autonomo di Venezia avrà tutto l'interesse a cercare di riprendersi gli abitanti fuoriusciti.



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4) Non si rischia una ulteriore frantumazione del territorio?

Per quanto riguarda Venezia è vero il contrario, ad es. il Litorale (ora comune autonomo) nel 1994 aveva votato a favore della separazione da Mestre (74%) e contro la separazione da Venezia.
Gli abitanti del Cavallino, in sostanza, volevano restare con Venezia, ma senza Mestre.
E' colpa dell'unione con Mestre e del conseguente spreco di soldi in terraferma, se Venezia ha perso il litorale, il pericolo è che, restando uniti alla terraferma, altre zone si separino (ad esempio il Lido o Pellestrina).
Per quanto riguarda la terraferma. il problema è diverso; Mestre ha circa 175.000 residenti, però occupa una superficie troppo estesa:134 Km quadrati.
Per fare un confronto Padova ha 215.000 abitanti occupando però solamente 92 km quadrati, mentre Treviso con 82.000 abitanti occupa appena 55 km quadrati.
Fare Mestre così estesa è stato un "trucco contabile", probabilmente utilizzato per dimostrare che la grande Venezia era la città più grande del Veneto.
I politici forse temono "l'effetto Tito" con una disgregazione della terraferma in più comuni.
Tenuto conto di quanto detto sopra non sarebbe poi una tragedia se alcune zone (tipo Zelarino , Chirignago o Marghera) diventassero a loro volta Comune autonomo, in ogni caso a decidere dovranno essere i cittadini residenti nelle zone interessate.


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5) Venezia e Mestre fanno parte della stessa città!

Questa bugia non la sostiene più nessuno, nemmeno le forze contrarie alla separazione amministrativa.
Venezia e Mestre sono due citta diverse e con caratteristiche e problematiche diverse e che non possono essere governate da un'unica amministrazione comunale.
Si tratta anche di città lontane fisicamente: i punti periferici più prossimi (P.le Roma a Venezia e Corso del Popolo a Mestre) distano ben 10 Km.
Per passare dal centro di Venezia a quello di Mestre (e viceversa) occorre oltre un'ora di viaggio.


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6) Si è già votato quattro volte perchè votare ancora?

La paura di una sconfitta ha fatto perdere la testa a più di un politico.
Qui si vuole mettere in discussione addirittura un istituto di democrazia diretta come il referendum.
Le elezioni amministrative vengono ripetute ogni 4 o 5 anni proprio per permettere a chi non ha potuto votare precedentemente (es. causa minore età) o a chi ha cambiato idea, di poter esprimere la propria opinione.
Lo stesso discorso vale per il referendum: l'ultima consultazione si è tenuta oltre 16 anni fa (nel 2003), la popolazione comunale è molto cambiata grazie al flusso immigrati-emigrati ed ai giovani che, in questo periodo, hanno raggiunto la maggiore età.
Coloro che hanno votato nelle precedenti consultazioni non possono avere l'antidemocratica pretesa di impedire il voto a decine di migliaia di persone (senza contare coloro che hanno cambiato idea).
In teoria, ogni referendum dovrebbe poter essere ripetuto con una frequenza almeno pari a quella delle elezioni amministrative.


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7) Venezia perderà il titolo di capoluogo Regionale?

Questa forma di terrorismo è sempre stata usata in passato dai politici.
Vediamo di ragionare:
a) Venezia è capoluogo del Veneto per ragioni storiche e dispone di un prestigio e di un'immagine a livello mondiale che le altre città venete non possiedono.
b) La Regione Veneto ha appena speso miliardi per accorpare presso la stazione ferroviaria le centinaia di dipendenti regionali, garantendo una facilità di accesso a tutti gli utenti Veneti.
c) Manca un candidato certo: Padova (215.000 abitanti) è la città più centrale, ma Verona diventerebbe la città più grande (254.000 abitanti).
d) A nessuna città Veneta conviene Padova o Verona Capitale, in quanto il nuovo capoluogo assorbirebbe troppo potere e rischierebbe di distruggere il sistema policentrico Veneto che ha fatto la nostra regione grande e ricca.

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8) A Venezia resterà solo il turismo!

E' curioso notare che i sostenitori di questa argomentazione sono proprio coloro che in questi anni hanno fatto di tutto per svuotare Venezia.
Sono i consiglieri mestrini ad aver lottato per portare via il Casinò a Venezia, sono i politici di terraferma che lottano per portar via le banche da Venezia.
Sono i politicanti di terraferma che stanno cercando di chiudere anche l'Ospedale di Venezia (dopo aver chiuso quello del Lido) per costruirne uno tanto nuovo quanto inutile a Mestre.
Se Venezia resta unita a Mestre, rischia nel tempo di perdere anche parte del turismo, alla luce della costruzione di enormi nuovi alberghi in terraferma.
Non vorremmo arrivare ad un futuro dove Venezia si troverebbe piena zeppa di turisti che non spendono nulla a Venezia e che lasciano le risorse economiche ad attività locate in terraferma.


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9) Perchè a Venezia, finora, non ha vinto il SI?

Qui si tocca un tasto dolente.
Il primo mito da sfatare, inculcato per anni dai mass media locali su indicazione dei politici, è che a Venezia si vota NO e a Mestre si vota SI alla separazione comunale.
I giornali tendono a nascondere la scomoda verità rappresentata dalle cifre: nell'ultimo referendum il SI è aumentato a Venezia di 6 punti percentuali (in soli 5 anni), mentre a Mestre è addirittura diminuito!!!!!
L'ingannevole modo di presentare la divisione come esclusiva volontà della terraferma di separarsi da Venezia vuole allontanare i Veneziani dallo sposare la causa autonomistica, l'unica possibilità di salvezza per la città lagunare.
Purtroppo i giornali locali hanno la sede a Mestre e, la maggior parte dei giornalisti non ha alcun legame affettivo con Venezia e, di conseguenza, segue una linea decisamente "filomestrina", in perfetta sintonia con molti movimenti politici.
Purtroppo manca a Venezia un giornale o comunque una voce a larga diffusione che denunci i problemi facendo, però, gli interessi dei Veneziani.
Basti pensare che negli, ultimi 15 anni, non sono riuscito a trovare nei giornali locali un solo articolo riportante le vere ragioni del movimento autonomistico Veneziano!!
Da ultimo va segnalato che i politici (i veri sponsor del movimento del contrario all'autonomia di Venezia) esercitano il loro potere non solo attraverso il controllo sistematico dei mass media locali, ma anche attraverso scambi Clientelari: in una città particolare (e ricca) come Venezia sono moltissime le occasioni in cui si possono manifestare forme di clientelismo.
Basta ricordare (a puro titolo esemplificativo):
- Assegnazione di posti di lavoro e di "ricche" consulenze nelle aziende municipalizzate e loro collegate;
- Assegnazione di posti auto nel garage Comunale a chi non ne ha diritto;
- Concessione di licenze per l'occupazione di spazi pubblici;
- rilascio di licenze varie (commercio, taxi, gondola ecc.);


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10) Quali sono le vere ragioni dei contrari all'autonomia di Venezia??

A schierarsi contro l'autonomia di Venezia sono principalmente i politici.
Le loro ragioni sono estremamente egoiste: hanno paura della inevitabile perdita di potere (del LORO potere), di prestigio e, sopratutto di denaro.
Grazie al sistema attuale, molti politici sono riusciti a fare folgoranti carriere: non si contano i Parlamentari e gli Europarlamentari (40 milioni delle vecchie lire al mese) eletti nell'area Veneziana.
Queste persone sanno perfettamente che l'unione amministrativa con la terraferma porterà inevitabilmente alla morte Venezia.
Sanno benissimo che la città lagunare perderà l'Ospedale, la Sede Comunale e tutti di altri Enti Pubblici che, con la scusa dello stesso Comune, abbandoneranno Venezia.
E' bene che i Veneziani capiscano che Venezia si sta riducendo ad un museo solo ed esclusivamente a causa dell'illogica e innaturale unione amministrativa con la terraferma.
Purtroppo ai politici attuali interessa il futuro della nostra città solo per i prossimi 10-15 anni dopo non sarà più affar loro (ma nostro!!!).


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11) Risiedo nelle isole quali vantaggi avrei con la divisione?

L'innaturale unione amministrativa con la terraferma danneggia in modo particolare le isole della laguna, letteralmente schiacciate dal peso elettorale della terraferma.
In molte zone lagunari oramai i politici non si preoccupano nemmeno di garantire i minimi servizi essenziali.
Anche una realtà grande come il Lido, all'interno del Grande Comune Unito, "pesa" appena per 6,3 % una percentuale troppo bassa per ottenere l'interesse dei politici.
Per le altre isole la situazione è ancor peggiore: attualmente il "peso" elettorale di Murano è del 1,8% , quello di Pellestrina è del 1,42 % mentre Burano rappresenta il 1,01% del totale del "Grande" Comune di Venezia.
Con la separazione da Mestre le cose sono destinate a cambiare:il Lido arriverebbe a rappresentare il 20,40% della popolazione del nuovo Comune e potrebbe esercitarvi una notevole influenza.
Anche la situazione delle altre isole migliorerebbe notevolmente, realtà come Murano e Burano arriverebbero a rappresentare rispettivamente il 6,07% e il 3,27% della nuova popolazione comunale e, come Pellestrina (4,59%), avrebbero diritto all'elezione di propri rappresentati all'interno del Nuovo Consiglio Comunale di Venezia.
Con la separazione da Mestre, anche le zone più piccole, come ad esempio S. Erasmo, riuscirebbero ad ottenere l'attenzione dei politici per risolvere i propri problemi.


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12) Venezia e Mestre sono sempre state unite!

Falso!!
Venezia e Mestre erano due Comuni Autonomi, l'Unione è stata imposta con il decreto legge 15 luglio 1926, n. 1317.
All'epoca Venezia contava 200.000 abitanti e Mestre 40.000 allora l'operazione era giustificabile come incorporazione di Mestre nel Comune di Venezia.
77 anni dopo la situazione si è ribaltata: Mestre ora conta 175.000 unità e Venezia solo 96.000.
Sono quindi venute a mancare le condizioni che portarono all'imposta unione dei due Comuni.
L'attuale VERGOGNOSA situazione con Venezia asservita ai voleri dei politici mestrini non era certo nelle intenzioni dei protagonisti di allora!!!


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Se avete altre domande sulla separazione di Venezia da Mestre, potete inviarle al seguente indirizzo:
marcello_foco@libero.it

Grazie per la gentile collaborazione.



Venezia SI Libera