Alcune lettere pubblicate nei giornali dopo il concerto

Dopo il concerto, per intere settimane i giornali pubblicarono lettere di Veneziani inferociti, di seguito ne riporto alcune:


E. de G. (esercente di Venezia):
"Con il concerto dei Pink Floyd abbiamo avuto un classico esempio della presenza di tangenti.
Probabilmente alla fine si dirà che non ce ne sono state e così la brutta figura sarà doppia, perchè è stata venduta Venezia senza guadagnarci nulla, mentre i diritto sullo spettacolo resteranno per decenni: il grave è che la giunta sia caduta solo dopo le polemiche, doveva succedere prima.
Purtroppo molti politici mantengono la propria posizione: vedremo da chi sarà composta la prossima giunta.


L.T.:
"Il concerto dei Pink Floyd ha ridotto Venezia ad una vero e proprio cesso ed ha rovinato l'unica festa veramente nostra: quella del Redentore.
L'organo che ha permesso l'esercizio di questo concerto, il consiglio comunale, è composto per il 70% da mestrini e solo per il 30% da Veneziani (che rappresentavano i contrari ai Pink Floyd).
Quella di effettuare il concerto è stata una decisione mestrina, cosa volete che importi ai mestrini che governano Venezia se i Fans dei Pink Floyd la fanno affondare, tanto la loro amata Mestre rimane indenne.
In parte i Veneziani tutto ciò se lo meritano, infatti per il 63% hanno votato contro l'autonomia.
Venezia è usata come vetrina, è presa in giro dalla stampa di tutto il mondo, è sfruttata da tutti per il semplice motivo che è governata da gente di un'altra città (Mestre) che non la ama.
Il vero problema di Venezia sono i mestrini, baratterei volentieri 100 concerti dei Pink Floyd con la liberazione di Venezia dai mestrini."


E.M.:
"Il concerto dei Pink Floyd è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E' tempo di finire con questa cattiva amministrazione.
Nell'ultimo referendum ho votato no, perchè ero convinta che la separazione non sarebbe servita.
Adesso ho cambiato idea, se oggi ci fosse il referendum voterei SI.
Sono del parere che chi abita altrove e amministra Venezia, lo fa solo perchè occupa una poltrona, non può amare la città."


Un'altra lettera:
"Mi sembra che, con la venuta dei Pink Floyd, si sia toccato il fondo. Ho partecipato alla notte del redentore la quale da "notte magica" si è trasformata in "tragica".
Venezia, questa volta ha subito devastazioni e saccheggi come non mai.
Ai precedenti carnevali, ai Summit, subito dopo i responsabili ripetevano che si sarebbero presi provvedimenti perchè tali intollerabilità non si verificassero.
Invece, come non mai, è sempre peggio e a qualcuno questo stato di cose comoda, trovandosi in tasca qualche bustarella in più.
Io mi sono divertito la notte del redentore, perchè ero in barca con amici, ma quello che mi fa dubitare è l'aver mescolato la genuina e bella festa con i Pink Floyd.
Nessuna colpa ai giovani che sono venuti per il concerto, ma a chi permette tale scempio.
Dovrebbero meditare bene i "nuovi barbari" che stanno seduti a Ca' farsetti."

D.B. scrive che:
"Di delinquenti a questo mondo ce ne sono tanti, ma non al livello di quelli che hanno autorizzato il concerto.
I giovani dicono di essere ecologici, poi però sporcano tutto e se qualcuno si azzarda a rimproverarli vine insultato.
Venezia ridotta così fa piangere, non si poteva respirare e c'era il rischio di epidemia."

R.V.
"Esprimo al sindaco tutto il mio sdegno per lo scempio perpetrato ai danni della città con l amanifestazione canora di sabato e per gli insulti recati dall'incontentabile moltitudine.
I Veneziani sono stanchi di subire queste invasioni; ancorchè ospitali e tolleranti, non possono essere continuamente espropriati dei loro valori e delle loro tradizioni che devono essere mantenuti integri nella loro originalità.
Io non sono una persona di cultura, ma una cittadina che ama la propria città.
Perciò prego il sindaco di restituire la città ai Veneziani.
Tutti dicono di amarla (almeno a parole), ma non possono amarla più di quelli che ci sono nati e che ci vogliono vivere da persone libere e consapevoli della sua fragile bellezza

M. G:
"Civici Amministratori, con un solo colpo di spugna, avete cancellato la tradizionale e pacifica festa del redentore, tanto cara ai veneziani, costringendoli a barricarsi in casa per difendersi da una marea di giovani provenienti da tutta Europa, che avrebbero potuto provocare una tragedia.
Ciò sta a dimostrare che siete dei dannosi irresponsabili e quindi indegni di amministrare una città come Venezia.
Dovete chiedere pubblicamente scusa e dimmetervi in massa.



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